Effetto BCE: come cambiano le rate dei mutui a tasso variabile

mutui a tasso variabile

La Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre la tariffa di interesse di altri 25 punti base per stabilizzare l’economia e incentivare il mercato. Questa decisione ha portato l’indice Euribor, punto di riferimento per i mutui a tasso variabile, a scendere al 3,40%.

Dopo anni di aumenti consecutivi che hanno portato a picchi record, si osserva una riduzione dei mutui a tasso variabile. I mutuatari possono beneficiare della riduzione dei tassi su due livelli: in primo luogo, chi ha già in corso un mutuo a tasso variabile vede diminuire la propria rata, mentre chi sta valutando un nuovo mutuo può approfittare del calo dei tassi per ottenere condizioni più vantaggiose.

Mutui a tasso variabile: come la riduzione BCE influenza le rate

Per chi ha un mutuo a tasso variabile, il recente taglio BCE riduce l’indice Euribor, con una conseguente riduzione del tasso mensile. Secondo un’analisi della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), i mutuatari potrebbero risparmiare fino a 20 euro al mese sui mutui a tasso variabile già in corso, e il risparmio potrebbe crescere se la BCE decidesse di attuare ulteriori riduzioni. È comunque necessario monitorare attentamente l’Euribor, poiché, in caso di rialzi futuri, il tasso potrebbe risalire rapidamente.

Le condizioni favorevoli dei mutui a tasso variabile sono però bilanciate da un rischio maggiore rispetto al fisso: un aumento dell’inflazione o l’introduzione di nuove politiche monetarie restrittive potrebbero far salire l’indice Euribor. Pertanto, è sempre consigliabile analizzare con attenzione la propria propensione al rischio prima di scegliere.

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La situazione dei mutui a tasso fisso

Chi ha scelto un mutuo a tasso fisso beneficia della stabilità, mantenendo una rata invariata, indipendentemente dai movimenti dei tassi. Tuttavia, chi ha sottoscritto un mutuo fisso a condizioni meno vantaggiose potrebbe ora prendere in considerazione l’opzione di surroga, ovvero il trasferimento del mutuo presso un’altra banca che offre tariffe più competitive.

Questo potrebbe consentire un abbassamento della tariffa per chi ha stipulato un mutuo fisso quando i tassi erano più elevati, ma desidera accedere a condizioni più vantaggiose.

Mutui Green e iniziative sostenibili

Una tendenza in crescita è quella dei mutui green, finanziamenti che promuovono l’acquisto di abitazioni ad elevata efficienza energetica. Secondo le stime della Centrale Rischi Finanziari (Crif), entro il 2030 i mutui green potrebbero rappresentare un terzo del mercato complessivo, e si prevede che arriveranno a coprire metà del totale entro il 2050.

La direttiva europea “Case Green”, volta a migliorare il patrimonio edilizio attraverso riqualificazioni energetiche, potrebbe incentivare la domanda di mutui green nei prossimi anni. Chi opta per questa tipologia di mutuo non solo può ottenere un risparmio economico, ma anche migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione.

L’andamento della domanda di mutui e le prospettive future

Nonostante i tassi restino relativamente elevati, la domanda di mutui sta riprendendo, come dimostrato dai dati di Crif, che evidenziano un aumento del 7,2% nelle richieste di finanziamento.

Soprattutto a settembre, sull’onda del secondo taglio dei tassi, le richieste sono cresciute del 19%. Questo incremento è in parte dovuto all’interesse per la surroga, che permette ai mutuatari di trasferire il mutuo presso altre banche a costo zero, garantendosi così condizioni più vantaggiose. La surroga è aumentata del 17,6% nel primo semestre dell’anno, evidenziando come molti mutuatari abbiano colto l’opportunità di risparmio.

Valutare la scelta giusta tra tasso fisso e variabile

Alla luce del recente intervento della BCE, è chiaro che i mutui a tasso variabile stanno temporaneamente beneficiando della riduzione dei tassi, con rate più basse per i mutuatari. Tuttavia, il tasso fisso continua a offrire maggiore sicurezza, meno soggetto a oscillazioni future che potrebbero alzare i costi del mutuo a tasso variabile. Le prospettive economiche per i prossimi anni rimangono incerte, e l’Euribor potrebbe nuovamente subire un aumento in caso di eventi imprevisti come shock economici o nuova vendita.

La scelta tra mutuo a tasso fisso o variabile dipende dal proprio profilo di rischio e dalle proprie previsioni economiche.

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